sabato 7 giugno 2008

Le mostre del COMITATO DI SALUTE PUBBLICA



Mostra di Francesco Ciavaglioli e Laura De Leonardis presso lo spazio espositivo Calma, Perugia - 07-30/06/2008.

Francesco Ciavaglioli
Laura De Leonardis


 
FIORI DI SERRA
Laura De Leonardis

In un momento
Sono sfiorite le rose
I petali caduti
Perché io non potevo dimenticare le rose
Le cercavamo insieme
Abbiamo trovato delle rose
Erano le sue rose
Questo viaggio chiamavamo amore
Col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose
Che brillavano un momento al sole al mattino
Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi
Le rose che non erano le nostre rose
Le mie rose le sue rose
P.S. E così dimenticammo le rose.
“In un momento” da Canti Orfici 
di Dino Campana.

I fiori non si possono toccare, altrimenti rischierebbero di appassire, ma i fiori di serra sono privilegiati. La serra ha il compito di proteggerli dal gelo, dalle intemperie, dalla morte, la fotografia qui ha la stessa funzione, ne prolunga la vita e la rende visibile. Ora possiamo toccare i fiori con lo sguardo senza ferirli, senza ferirci.
 










 

PAESAGGI DELLA RAPPRESENTAZIONE
Francesco Ciavaglioli

In fondo, il “soggetto” di questi dipinti non è il paesaggio bensì la rappresentazione, intesa come principio di ragione, come costruzione e percezione del mondo e dei suoi fenomeni, come edificio strutturante e linguistico della realtà e al contempo della prassi artistica. Ora se il problema dell’arte non è quello di rendere il visibile, ma rendere visibili forze che per loro natura non lo sono (Klee), se la necessità è quella di sentire le forze impetuose che si nascondono proprio dietro quelle superfici, levigate dalle nostre esitazioni, è necessario forzare la struttura di questi piani, intaccarne i loro rapporti linguistici e conoscitivi, affinché non risulti né distruzione né regola, ma una fondamentale labilità, una zona di indiscernibilità, che rievoca una moltitudine di forme ma che non riconduce ad alcuna di esse, che dunque non “immortala” il reale, ma lo rende vivo e pulsante. Osservare dunque il reale, ma nell’esclusiva ottica di restituirne l’energia più autentica e immediata, lo Choc, da non intendersi come provocazione morale o della morale, bensì come negazione della trasmissibilità di un ipotetico contenuto in un dato ordine culturale.




sabato 12 aprile 2008

SEPARATI IN CASA



Il lavoro “I languori dell’iride”, proposto all’interno della mostra Separati in casa, nasce dall’esperienza della Spazialità.
Questa, raccogliendo tutto in sé e senza essere allo stesso tempo un qualcosa di determinato, è la vera condizione in cui gli oggetti possono apparire.
Lo spazio è un dare-spazio, libero da ogni vincolo e da ogni legame. Il Luogo, questo Luogo, diventa, allora, il vero protagonista.
Qui le parti si confondono, perdono il loro limite.
Ospite e ospitante entrano, così, in una relazione originaria possibile solo all’interno di questa apertura sino a formare una messinscena (sceneggiata) in cui è l’ambiguità del ruolo da ricoprire la scintilla che innesca il motore del lavoro, in un gioco in cui le due parti si mascherano e si smascherano a vicenda.
Questa ambiguità non fa altro che portare alla luce l’unione che originariamente lega i diversi, a tal punto che il vero soggetto dell’opera diventa la Spazialità stessa che si dà nel comparire sensibile delle forme.
Soltanto arrischiando in tale profondità possiamo entrare in intimità con le cose, con i luoghi e, come animali in terra straniera, investirli di un nuovo stato, farli diventare una nuova casa.

Lavoro unico realizzato presso lo spazio espositivo Calma, Perugia - 12-27/04/2008.

Jonathan Capriotti
Francesco Ciavaglioli
Laura De Leonardis
Silvia Di Ruscio
Francesco Farneselli
Ivan Frenguelli
Elisa Fuso
Andrea Michelsanti
Simona Moretti
Valerio Niccacci
Marco Pagnotta
Paolo Rondelli
Diletta Rondoni












sabato 20 ottobre 2007

La mostra del COMITATO DI SALUTE PUBBLICA di Haris Papoulias

“Non posso immaginare nel sapere
Che una sola beatitudine, questa:
diventare quello che inizia.
Uno che scrive la prima parola dietro
Un punto di sospensione lungo interi secoli”
 
R.M. Rilke, Appunti sulla melodia delle cose.


“Non credo che sia mai stata questione di essere figurativi
o astratti. Piuttosto si tratta di porre fine a questo silenzio
e a questa solitudine, di dilatare il petto e tornare a respirare.”
 
Mark Rothko, De romantics were prompted.



“Porre fine a questo silenzio” è uno degli obiettivi impliciti nel Comitato di Salute Pubblica . In qualche modo è la prima conseguenza della nostra volontà comune di aprire gli occhi contro il sole e vedere l’idea realizzarsi come si realizza il regno della luce: onnipresente e immateriale: non visibile ma condizione della visibilità stessa.
Come argonauti su quest’ “Argo da i mille occhi”, qual’è sempre stata l’Arte, guardiamo attraverso i molteplici punti di vista adoperando i materiali e le modalità più varie: in questo senso i nostri filosofi sono artisti; ma nonostante ciò, dietro e prima di tutto scorgiamo l’Unità dell’unità e della differenziazione: in questo senso i nostri artisti sono filosofi.
All’origine del nostro corpo collettivo, non potevamo non occuparci dell’Origine stessa: è proprio qui che scorgiamo l’infinita solitudine di chi vuol creare.
In rapporto alla nostre opere fummo soli, immersi nel silenzio dell’unità con il nostro sé. Con l’atto della nostra creazione abbiamo posto fine alla solitudine, abbiamo pronunciato la prima parola, ci siamo negati.
In rapporto alla totalità delle opere del mondo che ci circondano siamo perfettamente soli perché abbiamo abbracciato tutte le nostre negazioni con il pensiero:siamo affermati nella nostra negatività.
Le nostre creazioni non sono opere sovrumane ma non per questo affini all’arbitrio del genio.
Le nostre opere sono propriamente umane, trascendentalmente immanenti, e perciò, l’atto originario della sconfitta della solitudine e del silenzio per mezzo di queste, si ripropone ad ogni “nuovo” istante come contenuto immanente della solitudine e del silenzio dell’universo.


Esposizione collettiva patrocinata dall’Assessorato alla cultura del Comune di Perugia, presso il Centro per l’Arte Contemporanea Trebisonda, Perugia - 20/10-11/11/2007.

Jonathan Capriotti
Francesco Ciavaglioli
Laura De Leonardis
Silvia Di Ruscio
Francesco Farneselli
Ivan Frenguelli
Elisa Fuso
Andrea Michelsanti
Simona Moretti
Valerio Niccacci
Marco Pagnotta
Cristina Nykanen Palazzetti
Paolo Rondelli
Diletta Rondoni
Alessandro Vagnoni



Alessandro Vagnoni

Alessandro Vagnoni

Diletta Rondoni, Cristina Nykanen e Elisa Fuso

Laura De Leonardis e Jonathan Capriotti

Silvia Di Ruscio

Paolo Rondelli

Ivan Frenguelli e Andrea Michelsanti, Valerio Niccacci

Francesco Farneselli e Simona Moretti

Ivan Frenguelli e Andrea Michelsanti, Valerio Niccacci,
Paolo Rondelli, Francesco Farneselli e Simona Moretti

Francesco Farneselli e Marco Pagnotta

Francesco Farneselli e Marco Pagnotta

Francesco Farneselli